FAZENDA DA ESPERANCA: la speranza nelle mani di 45 giovani donne
Le origini e i luoghi: la missione di San Giuseppe de Boroma
Ci troviamo nella Missione di Boroma, provincia di Tete, nella regione nord-occidentale del Mozambico; il capoluogo Tete è situato a circa 1.600 km a nord di Maputo. Boroma, Distretto Amministrativo nel comune di Marara, si trova a 25 km dalla città di Tete ed è il centro amministrativo e scolastico di diversi paesi, il più lontano dista 45 km. La regione di Boroma è popolata da circa 50.000 abitanti.
La Missione di San Giuseppe de Boroma è una delle più antiche e famose missioni cattoliche del Mozambico. Fu fondata nel 1884 dai Missionari Gesuiti tedeschi sulla riva destra del fiume Zambesi. La Missione è classificata dal Governo come Monumento Nazionale (Patrimonio Storico). Fin dalla fondazione, i missionari hanno creato, contemporaneamente, orfanotrofi, scuole primarie con convitti, una scuola di arti e mestieri, una scuola di formazione per insegnanti.
Nel 1975 la Missione Boroma è stata nazionalizzata e tutte le strutture della missione, compresa la chiesa, le scuole, i convitti, l’ospedale, la maternità, i campi agricoli, ecc., sono passate sotto la direzione del Governo. Nel 2016 il governo mozambicano ha restituito le strutture missionarie alla Chiesa cattolica, in particolare alla diocesi di Téte. Gli edifici erano tutti fatiscenti e semi-abbandonati.
I collegi maschili e femminili sono stati chiusi a cause della precarietà delle condizioni. Funzionano solo la Scuola Secondaria di primo grado e la chiesa parrocchiale, tutte in pessime condizioni.
Che cosa è la Fattoria della Speranza
È una comunità terapeutica, fondata nel 1983, in Brasile, da Frei Hans Stapel OFM e dal laico Nelson Giovanelli Rosendo. Il numero delle comunità nel mondo ha già superato le cento unità, distribuite nei paesi dell’Asia, dell’Africa, dell’America e dell’Europa, in continua crescita data la globalizzazione dei gravi problemi sociali che affliggono l’umanità.
La Fattoria della Speranza è presente in Mozambico dal 2006, nella Missione di Dombe. Opera nel processo di recupero delle persone che cercano di liberarsi dalle loro dipendenze, principalmente alcol e droghe. www.portalfazenda.org
Il progetto locale: la Fattoria della Speranza per le donne di Boroma
Uno dei problemi che affliggono in particolare i giovani del Mozambico e della provincia di Téte è la dipendenza da droghe e alcol. Più della metà della popolazione ha meno di 18 anni. La disoccupazione tra i giovani è molto alta, anche tra coloro che hanno completato l’istruzione secondaria e superiore. C’è un grande senso di frustrazione che porta molti giovani, anche donne, a rifugiarsi nel consumo di bevande e droghe. Questo terribile male sociale ha conseguenze negative sulla vita degli individui e delle loro famiglie.
Non esistendo una struttura dedicata al recupero delle giovani donne intrappolate in questo tipo di dipendenza, la Diocesi di Téte ha ritenuto opportuno invitare la Comunità della Fattoria della Speranza ad aprire una seconda comunità terapeutica nella diocesi di Téte per le giovani donne.
Ecco quindi la scelta di Boroma come sede di questo progetto terapeutico, legata principalmente a 3 fattori:
- Posizione geografica: vicino alla città di Tete
- L’esistenza di edifici nella Missione Boroma, che, sebbene in rovina, possono essere recuperati per ospitare la comunità terapeutica.
- È una zona fertile, adatta alla coltivazione agricola e all’allevamento del bestiame. Le potenzialità del territorio sono di grande importanza per il recupero dei giovani attraverso il lavoro e l’autosostenibilità della comunità.
Gli obiettivi e le attività da svolgere
La Fattoria della Speranza di Boroma accoglierà donne che desiderano liberarsi dalla dipendenza da droghe e alcol. La terapia consiste in un processo pedagogico di 12 mesi. Chi intende affrontare questa sfida compie il primo passo attraverso una lettera scritta di propria mano, esprimendo le ragioni del proprio desiderio di cercare una nuova vita.
L’ospite della comunità riceve quindi una spiegazione delle procedure e delle regole da seguire per il recupero. L’accoglienza è curata dal team di coordinamento locale e dipende principalmente dalla disposizione personale e dal desiderio di diventare una “donna nuova”. La Fattoria della Speranza accoglie anche donne incinte e madri con i loro figli.
Il progetto intende recuperare le strutture del Convitto Femminile, Casa das Irmãs e Maternity Hospital della Missione Boroma e adattarle ad essere una comunità terapeutica.
Negli anni ’80, la guerra, la mancanza di manutenzione e infine il vandalismo, danneggiarono gli edifici lasciandoli in uno stato quasi di abbandono. Nonostante queste circostanze, gli edifici della Missione Boroma, per la loro importanza storica, le dimensioni e le strutture tuttora esistenti, possono essere di grande utilità per l’accoglienza delle giovani donne. Ci sono spazi per dormitori, camere da letto, sale riunioni, ecc.
Il progetto congiunto della Fattoria della Speranza e della Diocesi di Téte mira alla riabilitazione della Missione e consiste nella ricostruzione di alcune pareti, coperture, nel posizionamento di porte e finestre, nel rifacimento dell’impianto idraulico ed elettrico, alla tinteggiatura.
Risorse
Sono necessarie risorse materiali per i lavori di restauro dell’edificio e le risorse umane necessarie per la sua esecuzione.
Affinché il personale specializzato possa lavorare con le giovani e aiutarle nella loro guarigione, la Fattoria della Speranza sarà responsabile della selezione delle persone più preparate per tale missione. Generalmente, questo personale viene selezionato anche tra i giovani che hanno frequentato la stessa Fattoria della Speranza.
Costi e contributo Impegnarsi Serve
Il recupero di un edificio per la Fattoria della Speranza di Boroma è valutato circa 35.000 euro
- Opere murarie: materiali e manodopera: 14.200 euro
- Coperture, falegnameria (porte, finestre): 11.800 euro
- Pittura: 4.500 euro
- Installazione idraulica ed elettrica: 4.500 Euro
Progetto di recupero | Euro | Meticais (moneta locale) |
Prezzo | 35.000,00 | 2.520.000,00 |
Contributo Locale: Diocesi | 15.000,00 | 1.080.000,00 |
Domanda di contributo all’Associazione Impegnarsi Serve | 20.000,00 | 1.440.000,00 |
Responsabile in loco
Dom Diamantino Guapo Antunes, vescovo della diocesi di Tete