Progetto educativo: “Aids – rompiamo il silenzio se…”
L’epidemia di AIDS, rispetto ad altre infezioni ha connotazioni del tutto particolari, sia sotto l’aspetto scientifico che sociale. Da un lato ha permesso di sviluppare ricerche di base che sono riuscite a trasformare un’infezione mortale in una malattia curabile anche se manca ancora la realizzazione di un vaccino. D’altro canto l’AIDS è stato ed è anche altro: ci ha sensibilizzati su aspetti sociali, economici, etici e comportamentali, spingendoci ad approfondire temi che sembravano non interessare la nostra coscienza. Le conseguenze dell’epidemia sono sotto gli occhi di tutti attraverso il numero di morti, contagiati, orfani, ecc… ma le dimensioni socioeconomiche attuali e soprattutto future ci sfuggono, perché i dati a disposizione non permettono di definire le politiche di intervento e di predire i risultati raggiungibili. In tale scenario che vede crescere continuamente il divario tra paesi ricchi e paesi poveri, ci chiediamo se continueremo a rimanere spettatori indifferenti.
In questo contesto è fondamentale un intervento educativo nelle nostre scuole dove i giovani sono chiamati a formare la loro personalità. Di fronte a sciagure come le guerre, le nuove schiavitù, le epidemie, e a tutti i genocidi striscianti che affliggono l’umanità, e che per nostra difesa vorremmo ignorare, occorre insegnare ai giovani che non bisogna tacere. Il dramma dell’AIDS può diventare l’emblema intorno a cui costruire un processo educativo globale che va dalla trasmissione di conoscenze scientifiche senza alimentare confusioni alla formazione di una coscienza di solidarietà. Il rispetto dell’uguaglianza delle persone, il principio di reciproco aiuto, la preparazione ad un clima di servizio sono fondamentali nella formazione dei giovani perché impostino la loro vita sulla ricerca del bene comune in tutti i suoi aspetti.