NON DI SOLA COCA
quando impegnarsi serve
Nel contesto di tale campagna, prendendo spunto dal suo sottotitolo, nel dicembre del 1997 nasce a Rivoli l’Associazione Impegnarsi Serve, quale strumento operativo a supporto delle azioni della campagna.
In varie parti d’Italia si tennero convegni, incontri, dibattiti e un gruppo di persone si recò in Colombia per un’esperienza di conoscenza.
Tra le principali attività che si svolsero in Italia negli anni 1998 e 1999 ricordiamo la grande mostra “Amazzonia, coca e maloca” realizzata nelle piazze centrali di Milano, Torino, Lecco e altre città italiane, convegni e seminari di studio in luoghi significativi di Torino, Milano, Bologna, Firenze e Roma (Torino Incontra, Aule Magne di Università, Sala del Cenacolo, Campidoglio, ecc.), le manifestazioni a Milano ed al Filaforum di Assago per la conclusione della Campagna.
Negli anni seguenti, sulla scia delle riflessioni avviate dalla campagna, l’associazione ha sviluppato il progetto educativo interculturale “L’altra faccia della coca”, rivolto a studenti delle scuole secondarie, ancora oggi molto richiesto per l’incisività e l’attualità del suo messaggio.
L’azione di sensibilizzazione propria della campagna ha avuto come obiettivo il far conoscere le problematiche della popolazione campesina del Caquetà e della regione, connesse principalmente al narcotraffico e alla produzione di cocaina. Non sono mancati interventi per lo sviluppo di proposte alternative alla coltivazione della pianta di coca, ostacolate però dalla difficile situazione politica nel paese in quegli anni.
La testimonianza di un tredicenne di Remolino del Caguan, nel Caquetà, è diventata icona della Campagna “Non di sola coca” e ci ricorda tutt’oggi che produzione e consumo sono anelli di una medesima catena, strettamente connessi gli uni agli altri.
Caro amico d’Europa, questo è il primo anello di una lunga catena che si vorrebbe spezzare: alcuni governi propongono la linea dura, altri propongono tempi più lunghi. Ognuno analizza il problema dal lato che gli interessa dipingendo l’altro come il vero colpevole. Io produco la coca e tu la consumi, io la vendo e tu la compri: tutti e due affermiamo che se non esistesse l’altro il problema sarebbe risolto.
E allora, caro amico sconosciuto, chi deve fare il primo passo per spezzare questa catena? Aspetto una tua risposta. Intanto io affronto la vita con tutta la mia famiglia, immerso nell’oscurità della foresta amazzonica, cercando un’alternativa a questa povertà assoluta.
Attendo tue notizie, Pablito