Libro “Samburu con altri occhi”
dalla introduzione di p. Giordano Rigamonti
Agli inizi del 1900, Giuseppe Allamano, di fronte alle difficoltà che incontrava nella fondazione di un Istituto piemontese che si dedicasse alle Missioni in altre parti del mondo, affermava con convinzione l’importanza di sollevarsi al di sopra delle idee ristrette che predominavano nell’ambiente per capire che ogni diocesi aveva una “missione più ampia” dei suoi confini territoriali.
Oggigiorno, che cosa può offrire di buono un popolo seminomade quale quello Samburu alla nostra civiltà occidentale? Il pensiero corrente difficilmente trova delle risposte. Eppure, come l’Allamano insegna, proprio i valori del popolo Samburu, in particolare l’armonia fortemente ricercata tra creatore, creato e creature, offrono un elemento di riflessione per una crescita comune che reagisca alla diffusa mentalità di dominio dell’uomo sul creato.
Conobbi i Samburu agli inizi degli anni ‘70: un popolo di cui ho sempre ammirato la fierezza umana e culturale. Il rispetto della foresta e degli animali era un grande principio attorno al quale si muoveva la loro vita culturale ed economica. Il Samburu County evoca in me non solo pensieri ma anche emozioni, come lo stupore e la meraviglia davanti alla bellezza e al mistero della natura. Svegliarsi con la pioggia al mattino a Baragoi dopo alcuni mesi di siccità è uno spettacolo unico: la natura che rinasce, la savana arida e secca che diventa un prato verde e fiorito. Non dimenticherò mai questa sensazione meravigliosa.
Purtroppo oggi, per tutta una serie di concause naturali e sociali, anche la foresta è a rischio estinzione e se muore la foresta scomparirà il popolo Samburu.
Per questo motivo intendiamo sostenere questo popolo facendone conoscere la dignità e la ricchezza culturale e promuovendo progetti di sviluppo compatibili con l’ambiente. Ai Samburu vogliamo offrire la possibilità di avere fonti alternative per l’illuminazione delle loro abitazioni e per la cottura dei cibi, agli Italiani vorremmo offrire conoscenza che apra occhi e cuore alla bellezza della diversità. Dire Samburu non vorrà solo dire popolo seminomade, “cugini dei Masai”, danzatori alti e belli, ma vorrà anche dire impegno per difendere la foresta e ricchezza di una tradizione da valorizzare nel pur difficile travaglio del passaggio culturale in corso.
Occorre camminare insieme per educare i giovani Samburu e Italiani alla fondamentale relazione con la natura per non distruggere i doni ricevuti dai nostri antenati e per donare alle generazioni future una natura non spoglia e inquinata per sempre, ma amata e protetta.
Ci auguriamo che questo libro, i cui testi sono in lingua italiana e inglese, diventi occasione di crescita sia in Italia sia in Kenya.
È possibile richiedere copie del libro scrivendo a info@impegnarsiserve.org