Il contesto di intervento
Siamo a Bayenga, un villaggio nella parte nordorientale della Repubblica Democratica del Congo, 23 km a sud del territorio di Wamba, 140 km a sud est di Isiro, capitale della nuova provincia dell’Alto Uele. La popolazione presente sul territorio della missione conta circa 17 mila persone, di cui tremila Pigmei ed il resto di etnia Bantu. I Pigmei, da sempre abitanti della foresta, intorno agli anni Ottanta furono costretti dal governo a uscire dalla foresta, nella quale vivevano di caccia, pesca e raccolta, e a stabilirsi lungo la strada che collega Wamba a Nia Nia. In questo processo di sedentarizzazione non ricevettero alcun sostegno: sradicati dall’ambiente che conoscevano e nel quale sapevano muoversi, non potevano più contare solo sulla caccia, né avevano mezzi alternativi per garantirsi la sopravvivenza.
Il rapporto tra Pigmei e Bantu
Oggi i Bantu sono impegnati nell’agricoltura e nel piccolo commercio, mentre i Pigmei vivono della raccolta di frutta, della cacciagione e del miele che trovano nella limitata parte di foresta a cui hanno ancora accesso, e del lavoro occasionale nelle piantagioni dei Bantu.
l rapporto fra i Pigmei e i Bantu è difficile e conflittuale. Alla base della reciproca ostilità vi è senz’altro la differente visione della risorsa rappresentata dalla foresta, che per i Pigmei è casa, rifugio e riserva di cibo mentre per i Bantu è l’area a cui strappare, disboscando, i terreni da coltivare.
I pregiudizi
A questo si aggiungono i pregiudizi: i Bantu vedono nei Pigmei degli esseri inferiori, dei selvaggi da sfruttare o isolare, mentre per i Pigmei i loro vicini sono i padroni violenti che rubano loro la foresta e a causa dei quali sono costretti, per sopravvivere, ad accettare lavori umili, faticosi e male pagati. Al tempo stesso, però, i Pigmei hanno sviluppato una sorta di dipendenza dai Bantu, ai quali si rivolgono per vendere la cacciagione, la frutta o il miele.
i Bantu vedono nei Pigmei degli esseri inferiori, dei selvaggi da sfruttare o isolare
Lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo
A complicare la già complessa situazione interviene poi un altro fattore: lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo nella foresta intorno a Bayenga, ricca di miniere d’oro e di altri metalli. La presenza di imprese minerarie, congolesi e soprattutto straniere, interessa diverse aree di quello che sarebbe un parco protetto, la Riserva Forestale degli Okapi. Come succede in quasi tutto il Congo, lo sfruttamento delle risorse avviene in un contesto di totale mancanza di controlli; i gruppi che traggono guadagni dall’estrazione – dai minatori informali alle grandi compagnie passando per l’esercito congolese e i gruppi ribelli – non esitano a usare la violenza per allontanare eventuali testimoni scomodi dei loro traffici.
La speranza di vita
Oggi, la speranza di vita di un Pigmeo è fra i 40 e i 45 anni contro una media dei Bantu di 59. La mortalità infantile nei bambini fino a cinque anni, che fra i Bantu è al 20%, raddoppia fra i Pigmei.
Il progetto
Obiettivo del progetto è quello di sostenere l’educazione scolastica dei bambini pigmei dai 6 ai 12 anni puntando su tre aspetti: i genitori pigmei, gli animatori pigmei, i bambini pigmei.
Da 30 anni la diocesi di Wamba ha creato scuole miste, frequentate cioè da bambini di entrambe le etnie. È in sei di queste scuole che si svolgerà il progetto presentato dai padri Flavio Pante e Jeremiah Mutua Nganda. Nel territorio della parrocchia i missionari hanno sei scuole pigmee EPP – Ecole Primaire Pygmée. Sono scuole primarie frequentate anche da bambini bantu e riconosciute dalla Diocesi.
Obiettivo del progetto è quello di sostenere l’educazione scolastica dei bambini pigmei dai 6 ai 12 anni puntando su tre aspetti: i genitori pigmei, gli animatori pigmei, i bambini pigmei.
Le attività
Sono previsti innanzitutto una serie di incontri per sensibilizzare e formare i genitori pigmei all’importanza della scuola specialmente in vista del futuro.
Si prevede poi di istituire e formare, in ogni accampamento, degli animatori pigmei che accompagnino i bambini a scuola, li riaccompagnino, ne conservino i quaderni e il materiale scolastico e tengano i rapporti con la Missione circa l’andamento scolastico dei bambini.
Ogni bambino pigmeo verrà dotato di un kit scolastico comprendente la divisa (abito scolare come gli altri bambini), quaderni, penne, accessori scolastici vari e una borsa per custodirli. Inoltre verrà pagata loro l’iscrizione annuale e il contributo mensile per la scuola, questo là dove gli insegnanti non sono pagati dallo Stato (e sono più della metà).
Infine il progetto propone una iniziazione di questi bambini (che saranno sempre meno cacciatori) all’agricoltura con l’apprendimento di tecniche agricole elementari. Si prevede quindi l’acquisto di qualche strumento agricolo e di sementi.
Tempi realizzazione
Anno scolastico 2019
Costi
Il preventivo stimato è di 18.350 $ che corrispondono a circa 16.000 Euro.