“Sikia… tante culture un solo cuore” è l’evento conclusivo del progetto “Samburu Community Farm”. Realizzato in Kenya a partire dal novembre 2012, il progetto ha permesso la creazione di “fattorie modello” con allevamento bovino, apicoltura, coltivazione di orti e serre, al fine di favorire lo sviluppo di attività economiche in ambito agricolo, nutrizionale, zootecnico e combattere l’emigrazione giovanile verso le periferie delle grandi città.
Il Progetto, finanziato con il contributo Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, ha coinvolto non solo il Kenya ma anche l’Italia, con attività di sensibilizzazione e formazione sul territorio.
“Sikia”, che in lingua swahili significa “Ascolta”, è il denominatore comune ad una serie di eventi che si terranno a Rivoli e Milano nei mesi di settembre e ottobre 2014. Di fronte alla mescolanza inarrestabile della diversità delle culture e delle provenienze a cui la nostra società sta andando incontro, “Sikìa” è l’invito a fermarsi ed “ascoltare”, per superare le paure che assalgono quando ci confrontiamo altri popoli ed andare incontro all’altro con occhi nuovi.
Qualche anno fa, con la nascita dell’euro, ci siamo scoperti più volte ad osservare il retro delle monete, alla ricerca di quelle provenienti da qualche paese europeo.
Talvolta scoprivamo euro francesi o tedeschi, più raramente spagnoli o greci.
Oggi nei nostri portafogli troviamo euro italiani mescolati in egual misura con quelli di altri stati e non ci facciamo più caso.Il futuro della nostra società si muove chiaramente in quella direzione: la mescolanza inarrestabile della diversità delle culture, delle provenienze.
Stiamo andando in quella direzione, indipendentemente dal fatto che pensiamo sia bello o brutto, giusto o sbagliato.Ora, con quale atteggiamento vogliamo affrontare questo cambiamento?
Noi crediamo nella ricchezza della diversità e nel fatto che sia il vero patrimonio dell’umanità.
Ma non ci crediamo ingenuamente.Siamo permeati dell’esperienza dei missionari della Consolata, che da oltre cento anni sono andati incontro ad altri popoli e culture, con mille gioie e sofferenze.
Persone che prima di insegnare hanno ascoltato.
E ascoltando hanno imparato che la diversità raramente è attraente e talvolta spaventa.È un incontro che ti costringe a guardare le cose con occhi nuovi.
Se anche noi ci armiamo di questo coraggio possiamo affrontare il futuro con più forza e viverlo con maggiore speranza.
Vogliamo farlo incontrando la gente là dove passa, là dove lo spazio è di tutti: la strada, il parco, la piazza…Luoghi aperti a tutti dove sussurriamo: “Sikìa…ascolta il nostro mondo”.
Luoghi in cui di solito non ci sono ruoli evidenti, dove ci si può fermare curiosi o proseguire indifferenti.Liberi di farlo.
