Rivoli e Fondazione
Siamo agli inizi del 1900: Rivoli è una cittadina che conta più di 7.000 abitanti, circondata
da prati e campi. Un trenino la collega a Torino, ma è anche possibile raggiungerla a piedi seguendo
corso Francia o percorsi alternativi che tagliano le campagne.
Giuseppe Allamano, originario di Castelnuovo d'Asti, in cui nacque nel 1851, è in un certo
senso anche “cittadino di Rivoli”, perché nonostante sia vissuto praticamente sempre a Torino
presso il Santuario della Consolata fino alla morte avvenuta nel 1926, trascorse nella villa di Rivoli
momenti importanti della sua vita di Fondatore dei due Istituti missionari.
Ricevuta in eredità da mons. Demichelis, la villa di Rivoli ebbe per lui un significato molto
particolare: qui il 24 aprile del 1900 scrisse la lettera di fondazione dell'Istituto e nel corso degli
anni divenne luogo di incontro e formazione dei missionari e delle missionarie.
Fin dai primi anni, infatti, gli allievi missionari incominciarono una tradizione interessante:
ogni settimana, il mercoledì, giorno di vacanza dalle lezioni scolastiche, il gruppo si recava a
Rivoli, tradizione che, dopo il 1910, iniziarono anche le giovani missionarie, ma il giovedì. Si
trattava di vacanza, certo, ma di una vacanza speciale, collegata con la formazione alla missione.
Il viaggio era a piedi. La via più diretta era quella del polveroso corso Francia, ma i giovani
a volte preferivano allungare il tragitto, deviando verso Grugliasco o Pianezza. Era una ginnastica
utile in vista delle camminate che allora si facevano nei territori di missione, che doveva però anche
contribuire alla crescita spirituale: «Esercitatevi quando andate a Rivoli, per quando andrete in
Africa».
Il programma di queste giornate era più o meno il seguente: all'arrivo, visita al Santissimo
Sacramento in qualche chiesa della città, in particolare alla Collegiata; poi pranzo al sacco. Nel
primo pomeriggio il gruppo si spostava alla stazione ad accogliere l’Allamano che arrivava con il
trenino, se non era già giunto in mattinata. Subito dopo, tempo permettendo, i giovani gli si
raccoglievano attorno per un incontro formativo, sotto il grande cedro nel parco della villa. Dopo un
po’ di merenda, si dedicavano, ciascuno per conto proprio, a letture, studio o svago. Nel tardo
pomeriggio, il Fondatore ripartiva in trenino e i futuri missionari si incamminavano a piedi verso
Torino.
«Godetevi ancora della buona aria che avete preso a Rivoli, e ringraziate il Signore. Vedete,
è buono per averci dato un bel posto. Se avessi dovuto sceglierlo io, non avrei saputo trovarne uno
migliore, non troppo vicino, non troppo lontano».
La sua presenza a Rivoli era discreta, quasi un soffio silenzioso, che sicuramente contribuì a
infondere uno spirito apostolico e missionario a questa comunità. Non poteva essere ignorato un
uomo del genere, che nella vicina Torino, e non solo, esercitava un grande influsso sulla vita
ecclesiale. Né potevano passare inosservati tutti i giovani missionari e missionarie che qui
regolarmente arrivavano.
Giorni di visita per il pubblico
Sabato e domenica
Orario
Dalle 15.00 alle 18.30
Possibilità di visita guidata alle 15.30 o 17.30
Periodi di apertura
18/09/2011-30/10/2011 16/02/2012-20/06/2012
Per scolaresche e classi di catechismo
da marzo a maggio 2012 in giorni da concordare
Prenotazione obbligatoria
Missioni Consolata, via I Maggio, 3
10098 Rivoli
Email: rivoli@missionariconsolata.it
Telefono: 011.9586791